martedì 22 novembre 2011

Gnocchetti in salsa con verdure miste

Siamo andati al solito mercato rionale per la spesa settimanale, e ci siamo riforrniti di diversi tipi di verdura. Non sapendo quale delle tante cucinare, ho deciso di cucinarle tutte. Tranquilli non ho cucinato per un reggimento, ho solo deciso di prendere alcune unità di tutte queste verdure, fra cui melanzane, peperoni, patate, cipolle e zucchine, tagliarle a pezzetti e mischiarle insieme. Ne ho tenute un po' da parte in modo che si possano usare anche come contorno da cuocere in padella, o come fa Sara, al forno caramellate (lo so che suona strano, magari prossimamente vi postiamo la ricetta). Io ho provate a cuocerle con un primo e devo dire che sono venute davvero buone. Spero siano di vostro gradimento.


Gnocchetti in salsa con verdure miste


Ingredienti
500 g di gnocchetti di patate
mezza melanzana
1 peperone
1 cipolla rossa di tropea
1 zucchina romanesca
mezza patata
Panna da cucina
Parmigiano Reggiano grattugiato
Acqua
Olio EVO
Pepe nero
Sale

La ricetta è semplicissima. Tagliamo le verure a pezzetti\striscioline e mettiamole a rosolare in una padella con 5-6 cucchiai di olio evo ed una spolverata di pepe nero. Dal momento che alcune hanno tempi di cottura diversi, mi sono dovuto ingegnare... io odio le patate crude pertanto le ho tagliate a fettine sottilissime in modo che si cuociano subito e non rimangano crude mentre tutte le altre verdure sono già "spappolate". Quando le verdure si sono ben rosolate aggiungiamo un bicchiere d'acqua, saliamo e lasciamo cuocere a fuoco medio per una decina di minuti. Successivamente, circa un minuto prima di unire gli gnocchi, aggiungiamo la panna. Nel frattempo abbiamo messo a bollire l'acqua per la pasta. Gli gnocchi si cuociono in poco tempo perciò, facendo attenzione che non si scuociano, li scoliamo al dente e li uniamo alle verdure. Li facciamo insaporire insieme alle verdure a fuoco alto per pochi minuti aggiungendo il parmigiano reggiano per far sì che vengano 'filanti'. Impiattiamo, riaggiungiamo il parmigiano e condiamo ulteriormente con un filo d'olio evo a crudo. Et voila. Pronti.
Alessandro

venerdì 18 novembre 2011

What's their name?

Le maggiori difficoltà nel postare questo post (perdonate l'accusativo dell'oggetto interno...) sono venute dal nome con cui rivolgersi all'ingrediente basico della prossima ricetta. Mi spiego meglio con l'aiuto di Wikipedia
"La cima di rapa (Brassica rapa subsp. sylvestris var. esculenta) è un ortaggio tipicamente italiano ma, introdotta dagli emigranti, si coltiva anche negli Stati Uniti e in Australia. In Italia il 95% della superficie coltivata si trova in Lazio, Puglia e Campania."
Ecco in Campania questi ortaggi sono noti come "Friariell" in Puglia "Cim d' rep" nel Lazio "Broccoletti", Sara che è pescarese, li conosceva addirittura come "Rape". Ora chiamateli un po' come volete, l'importante è capire di cosa stiamo parlando... Io, essendo romano, li appellerò appunto 'broccoletti'. 
Con l'arrivo del freddo si trova al mercato questa verdura squisita. Personalmente li adoro in ogni loro forma e accostamento, dal semplice lessarli, al classico abbinamento con le orecchiette, passando per i deliziosi broccoletti soffocati... ma devo riconoscere che il meglio (personalmente ritengo) lo danno 'alla napoletana' o meglio combinati con la salsiccia nei mitici "Sacicc' e Friariell". Per questo abbiamo oggi abbiamo optato per questo primo piatto...

Linguine broccoletti e salsiccia
 
Ingredienti x 4 persone
400 g. di Linguine
1 kg. di Broccoletti
3 Salsicce
Peperoncino
Aglio
1 bicchiere di vino bianco
Pecorino grattugiato
Olio EVO
Sale

La preparazione non è difficile, almeno nella sua ricetta basilare. Alcuni usano anche la panna, ma in questo caso noi non l'abbiamo fatto. 
Abbiamo fatto lessare i broccoletti in una pentola con abbondante acqua salata. Nel frattempo, a parte, in una padella grande, abbiamo fatto soffriggere in olio evo, l'aglio, il peperoncino e le salsicce tagliate a pezzi. Non appena i broccoletti si sono inteneriti (15 minuti circa) li abbiamo scolati con un mestolo bucato, quindi senza buttare l'acqua in cui si sono cotti, e li abbiamo passati nella padella, dove poi sono rimasti a soffriggere con le salsicce per altri 5 minuti. A questo punto abbiamo aggiunto il vino e lasciato sfumare per una decina di minuti, aggiungendo di tanto in tanto un po' di acqua di cottura della pasta per creare un po' di salsa. Nell'acqua dei broccoletti abbiamo frattanto messo a cuocere le linguine. Le abbiamo in seguito tolte al dente e, una volta scolate, passate nella padella con i broccoletti per ripassarle un paio di minuti. Abbiamo aggiunto il pecorino e... Wow!!! Che meraviglia!
Alessandro

mercoledì 2 novembre 2011

Pollo alla romana con la ricetta della sora Lella . . . altro che Julia Child!

Sì, è vero. Mi sento come Julie Powell. Con la differenza che qui non siamo negli USA, a noi non serve un libro di un'americana per conoscere la ricetta della bourguignon. Diciamo che la cultura culinaria italiana è ben intrinseca nella maggior parte degli italiani. Tuttavia a volte sottovalutiamo le nostre tradizioni e ci spingiamo in preparazioni culinarie per così dire "ricercate" senza renderci conto di quanto sia ricco il nostro patrimonio. Per noi la mitica sora Lella è la nostra Julia Child...e scusate se è poco. Cercando ispirazioni in giro per internet abbiamo trovato varie ricette di questa meravigliosa cuoca romana facendoci sopraffare dalla sua genuinità, tanto da non resistere al casereccio pollo con i peperoni!



Pollo alla romana
Ingredienti
1 pollo tagliato a pezzi
3 peperoni  
1/2 cipolla
1/2 kg di pomodori freschi
1 e 1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo
sale 
pepe

In una casseruola abbiamo rosolato il pollo a pezzi con olio, sale e pepe. Nel frattempo in una padella antiaderente abbiamo soffritto in poco olio la cipolla e successivamente aggiunto i peperoni tagliati a listarelle. Dopo averli saltati per pochi minuti, abbiamo aggiunto la metà della quantità di pomodori freschi tagliati a pezzi e acqua fintanto che la cottura dei peperoni lo rendesse necessario. Tornando al nostro pollo, quando è "bello rosolato" e la pelle risulta croccante aggiungiamo il vino bianco sfumandolo. Dopo circa 10 minuti aggiungiamo i pomodori rimasti tagliati a pezzi e lasciamo andare a fuoco basso per circa 40 minuti. Quando i peperoni e il pollo risultano pronti uniamo il tutto e lasciamo insaporire per 5-10 minuti circa e "sentirete che è: è na cosa proprio straordinaria, io me ce 'ncanto, sarà che la cucina a me me piace tanto".

Sara.

martedì 25 ottobre 2011

E rieccoci qui...

Ciao a tutti!!! Finalmente, dopo tanto tempo, siamo tornati. E' stata una lunga assenza ma in questi mesi siamo stati molto impegnati e purtroppo abbiamo trascurato un po' il nostro blog. Ma nonostante ciò non abbiamo mai smesso di cucinare e di pensare a voi che ci seguite... Questo è un piatto di qualche settimana fa, semplice e veloce da preparare che non richiede una grandissima abilità ai fornelli ma ugualmente gustosissimo. Forse però ora è meglio passare ai fatti...  

Scaloppine gorgonzola e speck


Ingredienti
8 scaloppine di vitello
100g. di speck tagliato sottile
100g. di gorgonzola
150g.di farina
burro
vino bianco
sale

Ho innanzitutto infarinato le scaloppine, poi ho tagliato a fettine sottilissime il gorgonzola e l'ho riposto in una ciotola. Ho poi fatto sciogliere 80g. di burro in una padella antiaderente, in seguito vi ho aggiunto le scaloppine infarinate e le ho fatte dorare su entrambi i lati. A questo punto ho aggiunto il vino (un bicchiere abbondante) e fatto sfumare. Ho salato, coperto e lasciato cuocere per 6-7 minuti. A quel punto ho aggiunto il gorgonzola e subito dopo lo speck e lasciato cuocere altri 2-3 minuti. Et voilà, le scaloppine sono pronte. Davvero sfiziose!!!

Alessandro.

martedì 12 luglio 2011

Filetti di fegato in salsa di mele con funghi e olive nere di grecia

Sono sempre stato un grande fan delle interiora, sarà anche per via dell'influenza della cucina tipica della mia città natale, così apprezzo particolarmente una buona pajata, la coratella con i carciofi, o anche la trippa. Ma ahimè, la mia dolce metà non condivide questa mia passione e nonostante sia di gran lunga più 'onnivora' di me, le interiora proprio non le digerisce... così qualche giorno fa pervaso da una estatica tentazione, non ho saputo resistere alle avances del macellaio che mi ha consigliato di prendere 'due belle fettine di fegato'. Non appena però ho messo piede in casa ho realizzato che avevo commesso uno sbaglio. Così, senza neanche darle il tempo di frugare fra la spesa, le ho subito detto: "vedrai te lo cucinerò in modo tale che neanche te ne accorgerai che è fegato!" e subito lei: " ma lo sai che il fegato non mi piace!"
Alla fine si è arresa e ha provato il mio fegato 'trasgressivo'...

Filetti di fegato in salsa di mele con funghi e olive nere di grecia.



























Ingredienti
3 fettine di fegato
300 g. di funghi freschi (abbiate pazienza ma odio i funghi, e gli altri cibi in genere, surgelati)
100 gr. di olive nere di grecia tipo kalamata
1 cipolla fresca
farina (quanto basta per l'infarinatura dei filetti di fegato)
2/3 di un bicchierino da caffè di aceto di mele
1 bicchiere di vino
pepe
sale
olio evo

Ho innanzitutto tagliato le fettine di fegato a striscioline, per poterle infarinare meglio, così una volta infarinate ho messo a soffriggere in una padella abbastanza grande, un cipollotto fresco tagliato alla julienne (io non l'avevo ma credo che possa venire anche più buono con la cipolla rossa) in abbondante olio evo. una 30ina di secondi dopo ho aggiunto i 'filetti' di fegato infarinati e fatto soffriggere insieme alla cipolla. Neanche un paio di minuti dopo ho aggiunto anche i funghi, che avevo tagliato in precedenza, ed un pizzico di pepe. A questo punto ho lasciato soffriggere il tutto 5-6 minuti circa, girando spesso e facendo attenzione che non si bruciasse la cipolla. Non appena i filetti di fegato mi sono sembrati soffritti al 'punto giusto' ho aggiunto poco più di mezzo bicchierino da
caffé di aceto di mele ed un bicchiere di vino bianco. Ho lasciato sfumare un minuto e successivamente ho salato e aggiunto le olive. Così dopo averlo fatto cuocere a fuoco lento nella sua stessa salsa prodotta dal vino, aceto di mele e farina, (10-15 minuti circa) l'ho spento quando mi è sembrato che il tutto si fosse addensato al punto giusto. A Sara, nonostante l'avversione per il fegato, è piaciuto. Speriamo non sia l'unica a gradire...

 Alessandro

mercoledì 15 giugno 2011

Viva la pappa col pomodoro!

Ebbene sì, è un classico lo so ma avevo proprio bisogno di provare qualcosa di autentico e sicuro, avevo bisogno di tranquillità e certezza. Devo dire che la pappa al pomodoro, anche se non propriamente dietetica, mi ha fatto sentire meglio e poi Ale ha apprezzato :D

Pappa al pomodoro


Ingredienti
1 spicchio d'aglio
basilico 
qualche fettina finissima di pancetta
200 gr circa di pane raffermo
2 scatole di pelati da agricoltura bio
200 ml circa di brodo vegetale
2 cucchiai di olio evo
parmigiano (in realtà la regola dice nessun tipo di formaggio ma chi le segue le regole?? XD)

La ricetta è la fiera della semplicità. In 2 cucchiai d'olio evo faccio soffriggere l'aglio, una foglia di basilico e la pancetta. Facendo attenzione a non far seccare troppo la pancetta aggiungo i pelati. A parte preparo un po' di brodo vegetale da aggiungere al mio sugo appena questo inizierà a ritirarsi. Faccio sobollire a fuoco lento per circa mezz'ora. Intanto taglio a pezzetti non troppo grandi ma neanche minuscoli il pane raffermo possibilmente senza sale. Appena il sugo sembra pronto (deve risultare di media densità, non troppo liquido ma neanche troppo denso) aggiungiamo il pane e altre foglie di basilico fresco. Togliamo dal fuoco, copriamo e lasciamo riposare per circa 15 minuti. Una volta impiattato io ho aggiunto del parmigiano...la fine del mondo!!!
 Sara.

mercoledì 8 giugno 2011

Yakisoba Noodle . . . sì sono una Giappoaholic

Ok penso sia arrivato il momento di dirvi che ... sono una Giappoaholic! Ebbene sì sono appassionata di tutto ciò che è nipponico, la cultura, la lingua, il paese e soprattutto il cibo. Non vi nascondo che ad alimentare questa mia passione c'è una persona speciale. Circa 8 anni fa mio zio sposò una meravigliosa ragazza giapponese, ci trovammo subito in sintonia, la gente a volte non capisce certi suoi atteggiamenti forse perchè non è la classica persona trasparente ma da l'idea di avere un mondo dentro di se fatto di misteri e cose non dette. Vista la somiglianza di carattere andiamo molto d'accordo e spesso non abbiamo bisogno neanche di troppe parole. Altro elemento che alimenta ogni giorno la mia passione è la mia università. Studio lingue orientali alla sapienza di roma e, anche se sto frequentando molto poco a causa di alcuni problemi personali, mi piace da matti il fatto di poter far parte di quell'elite di persone che si approccia allo studio di questa meravigliosa lingua. 
Comunque veniamo a noi...sabato sera volevo preparare una cenetta giappo per Ale e visto che non ama troppo il sushi e che non ho ancora quell'abilità che vorrei con i piatti orientali ho cercato di preparare qualcosa di semplice e sfizioso che mettesse d'accordo entrambi. Signore e signori ed ecco a voi...


Yakisoba Noodle!
























Ingredienti:
2 pacchetti di noodles
2 foglie grandi di cavolo
1 carota
2 peperoni piccoli (friggitelli)
1 cipolla fresca
erba cipollina
1 spicchio d'aglio
qualche fetta di pancetta
4 cucchiai di olio di sesamo
salsa di soia
sake
zucchero scuro
pepe

La preparazione di questo piatto è molto semplice al contrario di ciò che può sembrare. Consiste nel far saltare in padella tutte le verdure tagliate alla julienne. Prima di tutto facciamo soffriggere l'aglio e la pancetta con olio di sesamo (profumatissimo). Dopo pochi secondi aggiungiamo le verdure, la fiamma deve essere sempre vivace per far si che il tutto sia croccante e non molliccio. Continuare a girare per circa dieci minuti. A parte lessare i noodle, vanno versati nell'acqua bollente e tolti dopo un minuto circa, (volendo potete farli anche la mattina e farli poi asciugare in frigo) si scolano per bene e si mettono sulla piastra già calda.
Una volta messi sulla piastra li bagnamo con mezzo bicchierino di sake, aspettiamo si asciughi e incorporiamo le verdure cotte in precedenza. A fuoco vivacissimo piastriamo il tutto e aggiungiamo un composto di salsa di soia, sake e zucchero scuro, io ho messo un cucchiaio di tutto, dipende dai gusti. Aspettiamo che i noodle assorbino la salsa, aggiungiamo pepe, erba cipollina e serviamo... mmmmmmmm...oishii!!!

Sara.

sabato 28 maggio 2011

Risotto cremoso al latte con zucchine e stracchino

Vabbè lo ammettiamo questa ricetta è, come chiamiamo a volte le nostre pietanze, una svuota frigo. Avevamo voglia di un risottino e selezionando gli ingredienti da dover necessariamente consumare ci siamo subito resi conto di quale sapore avrebbe avuto il nostro risotto: dolce e delicato contrastato da un pizzico di pepe. Secondo me questa ricetta è ottima per chi ha come ospite un palato delicato quindi adatto anche per i bimbi (ovviamente eliminando il pepe). Ecco cosa abbiamo combinato.

Risotto cremoso al latte con zucchine e stracchino



Ingredienti:
160 gr di riso
2 cucchiai di olio evo
2 zucchine grandi
60 gr di cotto
100 gr di stracchino allo yogurt
1/4 di cipollina fresca
2 cucchiai di parmigiano
1 bicchiere e mezzo di latte fresco intero
1 bicchiere d'acqua
1 noce di burro
sale
pepe nero

Si fa soffriggere la cipollina fresca nell'olio evo, subito dopo uniamo il cotto con le zucchine, giriamo il tutto per far insaporire e siccome stiamo cercando di non far soffriggere troppo i cibi versiamo subito il riso per farlo tostare. A parte, versiamo in un pentolino un bicchiere d'acqua con un bicchiere e mezzo di latte fresco, saliamo e mettiamo sul fuoco. Appena caldo ne versiamo un po' sul riso appena tostato, saliamo e pepiamo. Lasciamo andare a fuoco lento fin quando non si ritira. Dopo una manciata di minuti il riso avrà assorbito tutto il latte, se è ancora crudo ne aggiungiamo ancora un po'.  Quando la cottura è quasi giunta al termine prendiamo lo stracchino, il burro e il parmigiano e a fuoco quasi spento incorporiamo il tutto girando con un cucchiaio di legno. Togliamo dal fuoco e lasciamo riposare 2 minuti prima di servire.
Sara.

venerdì 27 maggio 2011

Insalata di lattughino e pollo in salsa agrodolce allo yogurt e succo di zenzero

Buongiorno miei cari foodblogger! Dopo lo sfogo di ieri ci voleva  una bella ventata di aria fresca e cosa c’è di meglio di una bella insalatina? 
Con questa ricetta partecipo al contest/non contest di  Burro e Miele .


Ok lo so, sono un tantino fissata con lo zenzero, ne sono consapevole ma quel profumo così fresco e gradevole unito a quella punta di amaro e piccante mi fa impazzire. Non vi sto a dire che lo zenzero è presente anche in bagno visto che il mio bagno doccia preferito è proprio quello alla vaniglia e zenzero vabbè ma perché sputtanarsi in questo modo dico io! Torniamo alla nostra insalatina…volevo creare qualcosa di molto semplice e delicato quindi pochi ingredienti ma tanto sapore. 

Insalata di lattughino e pollo in  salsa agrodolce allo yogurt e succo di zenzero

Ingredienti:
2 fettine belle grandi di petto di pollo
Pomodori pachino
70 gr di lattughino
60 gr di prosciutto cotto
100 gr di mais

Ingredienti per la salsa:
1 spicchio d’aglio
Mezzo cucchiaino di succo di zenzero
1 cucchiaio e mezzo di aceto di mele
2 cucchiai di olio evo
3 cucchiai di yogurt
1 cucchiaino di fruttosio
Erba cipollina
Pepe
sale

Per prima cosa ho messo sulla piastra il petto di pollo, l’ho fatto dorare al punto giusto. Tolto dal fuoco l’ho lasciato raffreddare e sminuzzato in seguito.  Ho preparato gli altri ingredienti quindi ho tagliato i pomodori, tagliuzzato il cotto e lavato l’insalata.
Dentro una bowl ho preparato la salsa, ho tritato un spicchio d’aglio bello grosso, ho spremuto un pezzettino di zenzero per averne mezzo cucchiaino del suo succo e tutti gli altri ingredienti : l’aceto di mele,  l’olio evo, lo yogurt, un po’ di fruttosio, l’erba cipollina ed infine sale e pepe. Ho mescolato il tutto con una frusta. Ho unito il mais e gli altri ingredienti precedentemente preparati ed è pronto! Gnam gnam

Sara.

giovedì 26 maggio 2011

Oggi ricettina a base di progetti con un pizzico di sfogo

Oggi io e Ale ci siamo presi la mattinata per parlare un po' del nostro futuro e di come introdursi in questa società così lontana dai nostri ideali.  Bè Alessandro era giù e per sfogarsi un po' ha scritto una bozza che non ha voluto pubblicare ma me la sono fatta spedire via mail, penso che il confronto con le persone sia di vitale importanza per lui. Non te la prendere amore.
Ed eccola qui...


"Una volta avevo uno di quegli "space" che ti danno in allegato al messenger con il tuo indirizzo msn. Anzi due per l'esattezza visto che avevo due diversi indirizzi di posta su msn. Oggi di colpo ho scoperto che non esistono più. E pensare che vi erano raccolti i miei pensieri dal 2003-2004 ad oggi... Non che sia chissà che perdita, anche perché era quasi un annetto che non vi scrivevo più nulla, però oggi avevo voglia di rileggermi qualcosa del mio passato. Riflettendo sul mio, anzi sul 'nostro' futuro, stamattina io e l'altra titolare del blog, abbiamo analizzato un pochino le nostre prospettive lavorative, affettive ecc., e cercato di fare un po' di chiarezza sul nostro avvenire. Mi è così venuta voglia, per comprendere un po' meglio cosa mi aspetto dal futuro, di rileggere un po' del mio passato e vedere cosa 5 anni fa mi aspettavo da me oggi. Pazienza, non lo rileggerò. Come ho già detto non è tutta questa grande perdita. Vuol dire che andrò a memoria. Ricordo di aver detto che da lì a qualche anno, intorno ai 25 anni mi sarei visto al 3° anno fuori corso, solo, senza arte né parte, disoccupato, e pure un po' sgangherato per via dei 13 anni di pugilato (facendo il conto a partire da 12 anni) trascorsi a prendere cazzotti. Oggi in realtà di anni ne ho 24 (uno in meno della previsione alla Nostradamus di 7-8 anni fa) sono al 2° anno fuori corso, sono senza arte né parte, disoccupato, anche se ho delle attenuanti giacché studiando finora non è che mi sia mai impegnato più di tanto a cercare lavoro. Solo per un anno e mezzo circa in cui avevo piantato gli studi mi ero dedicato con un po' più di intensità alla ricerca del lavoro. Poi sono tornato a studiare e ho cercato di concentrarmi sullo studio... Fortunatamente 'solo' è l'unica parte della previsione che non torna. Anche se tolta la mia dolce metà, non è che frequenti tutta questa miriade di persone. Ma d'altro canto meglio pochi ma buoni, e poi non sono proprio il tipo di persona che ama stare in compagnia. Ah è vero! Dimenticavo sgangherato. Ebbene pure quello rientra nella lista.
Comunque al di là del pessimismo che trapela da quanto scritto finora, la mia vita non è così male. Ho solo bisogno di una piccola spinta. Non fraintendete. Non sto chiedendo una spinta da altri. Chiedo a me stesso di auto-spingermi. Una spinta emotiva. Dovrei riconoscermi qualcosa, concedermi qualche soddisfazione. Credere un pochino di più in me stesso. Ultimamente ho raggiunto un tale livello di autocomunicazione che per parlare con me stesso ho bisogno di scrivere su di un blog e rileggermi. Eppure basterebbe poco, basterebbe un cazzo di esame che va bene, basterebbe iniziare a studiare un libro qualsiasi, basterebbe un destro d'incontro o un bel gancio sinistro alla punta del mento di quelli che ti piegano le gambe. Basterebbe non guardarsi intorno e vedere solo persone che perdono sé stesse. Basterebbe non perdere tempo dopo il giro d'Italia a vedersi il processo alla tappa, basterebbe qualcuno che sulla prima montagna faccia saltare il giro. Basterebbe un po' più di entusiasmo, un po' di più di estro. Ma non riesco a cogliere più nulla di tutto ciò. Né in me, né fuori di me. Fra i limiti che mi riconosco c'è quello di aver sempre avuto bisogno di una guida, un esempio. Ho cercato di fare di me la guida di me stesso, ma non mi ritengo mai soddisfatto di me. Ho il costante bisogno di guardarmi intorno e di trovare qualcosa di migliore di me e di migliorarmi. Ma quando mi rendo conto che il mondo fa cagare, che io non sono migliore degli altri ma che neanche gli altri sono migliori di me, che tutti intorno vivono nella serialità degli eventi, che tutti si rifugiano nella loro mediocritas che spacciano poi per magnificenza, che nessuno mette più estro nella vita, che nessuno mette più sé stesso nel proprio io, che non c'è più un cazzo di eroe a cui ispirarsi, cosa devo fare allora? In che direzione devo andare? Viviamo in un posto di merda, non c'è più onore, né dignità in questo paese. Non c'è passione, non c'è meritocrazia, non c'è rispetto. Io che ho sempre pensato di essere peggio e stavo dietro ho sempre inseguito. Ma ora che mi rendo conto di non essere peggio che scusa do a me stesso per giustificare il fatto che sto sempre dietro? Come posso migliorarmi se già sono meglio di ciò che dovrebbe migliorarmi? E nonostante tutto sono sempre fermo allo stesso punto perché non sono migliorato. Peggiora tutto, io sono fermo, e non faccio nulla per migliorarmi. Le persone da bambini sognano in grande, da grandi sognano di tornare bambini. E dov'è il progresso in tutto ciò? Questo post fa schifo. Dopo aver riletto quanto scritto finora mi rendo conto che il tutto risulta scomposto, confusionario a volte anche incoerente. Abbiate pazienza sto cercando di dare libero adito al flusso della coscienza. In questo momento ho solo dubbi, l'unica certezza che ho è che va tutto a puttane e noi poveri coglioni anziché risvegliare lo spirito, accrescere noi stessi e migliorarci, ci mettiamo a fare a gara a chi ce l'ha più lungo. Io mi guardo intorno e vedo merda ovunque, merda è il cibo che mangiamo, merda sono le persone che conosciamo, merda sono le cose che diciamo e l'arte che produciamo, se di arte si può parlare, merda è ciò che vediamo e ciò che sentiamo. Merda è tutto ciò che ci circonda. Siamo arrivati al punto che oggi l'unica equazione possibile è ESSERE=MERDA e quindi solo ciò che non è non è merda. Ma è non essere e quindi non è niente e non ci porta da nessuna parte e rimaniamo fermi. Quindi o divieni merda anche tu e vai avanti, altrimenti rimani fermo. Ed io non so più che fare per uscire da questa merda di società." 


Alessandro

giovedì 19 maggio 2011

What women want

Ieri in realtà non siamo stati rapiti solo dagli scampetti... ebbene sì, al banco del pesce ci siamo fatti infatuare anche dai totani freschi. Il mio primo pensiero, da dozzinale e 'provincialotto' consumatore ittico, è stato quello di tagliuzzarli ad anelli e friggerli, ma la mia dolce metà, ben più diligente del sottoscritto quando si tratta di perseverare nell'adozione di un determinato 'regime alimentare', ha immediatamente spento quella fievole luce che si stava accendendo nei miei occhi, e senza l'ausilio di parole, mi ha semplicemente fulminato con lo sguardo come solo voi donne sapete fare. Poi quando io, intimorito sì, ma con un pizzico di ostinazione misto a pseudo-dabbenaggine, ho intentato una possibile conversazione sull'esito dei totani, lei, senza neanche darmi il tempo di proferire la seconda parola della mia proposizione, ha subito chiuso con una domanda che oltre alla intonazione di domanda aveva ben poco: "lo cuciniamo insieme in modo buono ma dietetico. ok?" 
A tal punto non ho potuto far altro che assecondare le sue decisioni: in fondo si sa, è la donna che decide e l'uomo alla fine è relegato a ciò che le donne vogliono...
Ora immagino che vogliate sapere come siano finiti i nostri beneamati totani. Ebbenne ecco a voi il resoconto del nostro compromesso:

Spiedini gratinati di totano e mazzancolle al profumo di zenzero

 
Ingredienti:
400 gr di totani
150 gr di mazzancolle sgusciate
50 gr di pangrattato
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
olio evo
sale
zenzero grattuggiato
4 bastoncini per spiedini


Sebbene il nostro pescivendolo di fiducia avesse già pulito i totani, li abbiamo comunque sciacquati sotto l'acqua e ri-puliti. Allorché abbiamo tagliato a pezzetti, né troppo piccoli né troppo grandi, i totani e dopo aver bagnato i bastoncini, onde evitare che si brucino in forno, abbiamo infilato i totani alternandoli alle mazzancolle che avevamo precedentemente sgusciato. Nel frattempo, in separata sede, mentre la mia piccola D'Artagnan infilava i totani e le mazzancolle, io da buon alchimista in una ciotolina con il pangrattato preparavo il necessario per la gratinatura: ho iniziato tritando finemente l'aglio che ho poi aggiunto alla ciotolina con il pangrattato, in seguito ho aggiunto anche il succo di una fettina di zenzero grattuggiata, un pizzico di sale, un filo di olio evo ed il prezzemolo anch'esso tritato. Ordunque abbiamo adagiato un foglio di carta da forno su di una teglia e su di essa vi abbiamo cosparso parte del preparato di cui sopra. Una volta disposti gli spiedini sulla teglia, abbiamo aggiunto sopra gli spiedini il restante preparato per la gratinatura ed un altro filo di olio evo. Infine abbiamo infornato nel forno preriscaldato a 200° e lasciato cuocere per circa 40 min.

 Alessandro

Ah dimenticavo un saluto dalla nostra Circe:
 





mercoledì 18 maggio 2011

Senza via di scampo...

La parola "dieta" non rientra nel nostro vocabolario, malgrado i nostri contorni tondeggianti (soprattutto quelli di Sara...aimè). Dopo anni di inutili e devastanti diete ci siamo resi conto che il modo migliore per perdere peso non è limitare la propria alimentazione per una settimana o per un mese ma rivoluzionare il proprio modus vivendi. Lunghe passeggiate ed una alimentazione equilibrata saranno quindi alla base del nostro vivere quotidiano.
Stamattina abbiamo fatto un giro al mercato rionale e dopo kg di ciliege, fragole e frutta mista la vista degli scampetti freschi del pescivendolo ci ha rapiti. Ecco come sono finiti:

 Tagliolini al pomodoro fresco e scampi 


Ingredienti:
180 gr di tagliolini all'uovo
300 gr di scampetti freschi
10/13 pomodori pachino
mezzo bicchiere di vino bianco secco
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai d'olio evo
peperoncino a piacere
sale
prezzemolo

Dopo aver pulito per bene sotto l'acqua gli scampetti li abbiamo fatti soffriggere nei due cucchiai d'olio insieme a l'aglio intero e il peperoncino. Una volta saltati in padella, quando mi sembravano belli croccanti, ho aggiunto il vino bianco e fatto sfumare. Nel frattempo Ale tagliuzzava molto finemente i pomodori pachino che abbiamo poi aggiunto agli scampi. Ho lasciato cuocere per un quarto d'ora circa aggiungendo man mano un po' d'acqua di cottura dei tagliolini. Scolata la pasta, rigorosamente al dente, l'abbiamo saltata per un minuto circa nel sughetto. 
Abbiamo impiattato e aggiunto prezzemolo e un filo di olio evo a crudo.
Che ne pensate?

Sara.

martedì 17 maggio 2011

O mangi la minestra o salti la finestra!

Qui a roma non è ancora arrivato quel caldo afoso tipico delle grandi città in estate, ottima occasione per preparare una buona minestra. Adoro le minestre le mangerei in tutti i modi, con le minestre do libero sfogo alla mia creatività, penso sia uno di quei piatti sempre realizzabili. Comunque, tornando a noi, oggi avevo proprio voglia di ceci. Ecco cosa ho preparato...

Minestra di pasta e ceci al profumo di sedano e cipolline fresche.


Ingredienti:
200 gr di ceci 
140 gr di pasta mista (vanno benissimo anche i tubetti)
80 gr di carne tipo simmenthal 
4 o 5 pomodori pachino
qualche foglia di sedano
1 cipollina fresca
peperoncino
3 cucchiai d'olio evo
sale
Ci vogliono davvero solo 20 minuti per la preparazione di questa minestra ma vi assicuro che il sapore riporta indietro nel tempo, alle minestre che preparavano le nostre nonne.
Ho fatto soffriggere in una casseruola una cipollina fresca, il peperoncino e il sedano. Ho aggiunto la carne simmenthal per dare un po' di sapore e dei pomodori pachino tagliuzzati.
Dopo circa cinque minuti ho aggiunto i ceci con almeno due bicchieri della loro acqua, ho coperto il tutto e lasciato andare a fuoco lento per 7/8 minuti.
A questo punto ho aggiunto la pasta mista, ho mescolato, coperto e lasciato cuocere per qualche minuto girando di tanto in tanto. 
 Sara.

lunedì 16 maggio 2011

Benvenuti nel blog di Sara e Ale

Tante ricette, due chef,  un gatto e tanto amore.
Sperando di deliziare chiunque passi di qui … non per i nostri (succulenti?) intrugli,  non per la professionalità che (non?) abbiamo ma per la nostra passione, la passione di tramutare in arte il cibo, la passione per quell’ingrediente segreto che insieme arriviamo a cogliere …

“Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo.”


Sara e Alessandro